Non dire: "... Te lo darò domani”
Vedevo talvolta una povera donna, non più tanto giovane, davanti al supermercato. Chiedeva aiuto. Mi fermai e le parlai; aveva perso il lavoro, aveva due figli ancora piccoli, “chiusi” disse, in una struttura dei servizi sociali. Mi sembrò sincera. Le dissi che, si, poteva prendere qualcosa da mangiare, quel che voleva. Non profitto’ di quell’invito, prese solo due fettine di carne per pochi euro. La rividi ancora e la stessa cosa accadde. Altri le compravano i detersivi o altro che poteva servirle ma da me prendeva sempre due fettine di carne per pochi euro. Un pomeriggio dopo l’acquisto mi chiese se avessi un giubbotto da donarle, “uno grazioso”, precisò. Le risposi:”Certo, te lo porterò domani”. Me ne tornai a casa contenta di avere fatto del bene al mio prossimo. La sera durante la preghiera mi tornò in mente quell’episodio con quella promessa e la Parola mi rimproverò: “Quando qualcuno ti chiede qualcosa non dire: Te lo darò domani”. Mi ricordai che è scritto in Proverbi 3. L’oggetto non l’avevo con me ma mi trovavo a dieci minuti di strada da casa, avrei potuto facilmente andare a prendere subito l’indumento. Mi vergognai di me stessa. Avevo notato che il suo vestito era inadeguato, un maglioncino leggero e un piumino senza maniche altrettanto leggero. Eravamo alla fine dell’inverno ma il clima era ancora freddo e ventoso. Non avevo voluto rifare la strada per mia comodità, per pigrizia, per il prevalere dell’io egoista. Ecco com’era finita la mia presuntuosa baldanza. Dopo che le ebbi portato il giubbotto non la vidi più. Meraviglioso e pietoso Signore, che hai cura di noi ogni momento, che ci insegni col tuo Spirito la diritta via, grazie per il perdono, grazie per questa esperienza che resterà scolpita nella mia mente quale monito per i giorni futuri.
Anna Maria